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“Sulle sponde della Valdassa, un quarto di miglio dal Castelletto di Rotzo, sorge una piccola eminenza, che chiamasi Bostel. Su questa havvi un poderetto di forse cinque in sei campi ridotti a coltura. Duravasi fatica a ben lavorarli, atteso che l’aratro intoppava tratto tratto in pietre per lo più mobili e coperte. La mia famiglia cui questo appartiene, determinò di farlo purgare dai sassi per migliorarlo, e però lo fece roncare da capo a fondo alla profondità d’un piede e mezzo. Si accorsero tosto gli operai, che quelle pietre spettavano a dei muri di case demolite, e poi interrate.”

A. Dal Pozzo, Memorie istoriche dei Sette Comuni vicentini, 1820.